...curioso nel mondo!!!


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I gatti sono curiosi, sornioni, saggi e liberi.



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mi porta ad infilare i baffoni in molti luoghi interessanti...







martedì 9 febbraio 2016

Telecamere nelle scuole? No grazie...

Argomento spinoso questo! Negli ultimi giorni si è diffusa a macchia d'olio la paura, l'indignazione, l'inquietudine e il bisogno di trovare, scovare, stanare, tutti i colpevoli del mondo. 
Faccio un atto di coraggio ed esprimo il mio più grande dissenso all'introduzione delle telecamere nelle scuole e nei vari istituti.
So che potrò ricevere insulti e critiche per quanto sto per dire, ma voglio ugualmente portare il mio pensiero, un altro punto di vista.
Non voglio colpevolizzare nessuno ma: chi è vicino (molto vicino) ai bambini, a persone svantaggiate, inermi, si trova in una situazione di cura ed accudimento. Che siano figli piccoli, disabili o anziani, le nostre persone care le conosciamo bene, nei loro comportamenti, nelle sfumature del sentire. Qualora accada loro qualcosa di "perturbante" si trovano segni nelle loro abitudini (sonno, appetito, bisogni fisiologici), nelle loro espressioni di ogni genere (disegni, canti, sguardi, entusiasmi). Non è necessaria la parola per comunicarci il malessere, nell'amore e nell'attenzione, ci si accorge se portiamo i nostri cari in un luogo che non amano, di cui hanno ambascia e terrore. (perchè è questo che crea la violenza). E non sto affermando che le persone di cui si sente narrare non se ne sono accorte, perchè se noi possiamo (inorriditi) visionare certi video violenti, è perchè qualcosa è stato segnalato, perchè sono iniziate delle indagini e degli accertamenti. 
Sento già il coro dei dissidenti, beh ma se non hai niente da nascondere perchè non vuoi le telecamere?
Non si tratta di qualcosa da nascondere o meno, si tratta di una questione di fiducia, nell'umanità tutta. Non posso e non voglio credere che questi fatti siano così diffusi... se invece lo sono, allora non sono le telecamere che dobbiamo mettere, ma sono proprio questi luoghi che dobbiamo chiudere. Insomma se delle persone, preposte ad un lavoro educativo e/o di cura, che hanno liberamente scelto la loro professione, abbassano così tanto il loro essere umani, se si lasciano prendere da una follia ferale e, soprattutto, questo, succede spesso, c'è qualcosa che non va nella nostra struttura, nel modo di pensare i luoghi di cura e/o le agenzie educative. C'è qualcosa di sbagliato nel nostro modo di formare o selezionare gli operatori, c'è qualcosa che non va! La soluzione non è la sorveglianza, un deterrente, la paura di essere visti. Non possiamo essere poi tranquilli. Se pensiamo possibile che, la maestra a cui affidiamo quotidianamente il nostro amato pargolo, sia capace di aggredirlo fisicamente e psicologicamente, una telecamera mi farebbe sentire più tranquilla?
Invece come si sentirebbe quella maestra, che quasi sicuramente è brava e amante del suo lavoro, come si sentirebbe se osservata, sorvegliata, verificata, frammentata... insomma la naturalezza, la relazione, la fiducia (ripeto) dove vanno a finire?
E' come se volessimo sempre sbirciare da qualche buco della serratura la vita degli altri, fossero anche i nostri figli, nascondendoci dietro l'alibi della sicurezza e del garantismo.
E poi perchè tanta sorpresa di fronte all'omertà delle colleghe, quando tutti noi siamo silenti di fronte a continue ingiustizie e vessazioni che quotidianamente vediamo? Chi si sente di dire che di fronte ad un'ingiustizia si schiera solitaria al fianco del malcapitato?
Non voglio fare polemica e neanche difendere le persone violente che hanno tradito la loro missione, la loro professione... 
Però voglio pensare, credere, illudermi (forse), sperare e immaginare che nel mondo la maggioranza delle persone che incontro, vorranno bene alle mie figlie, che le aiuteranno, che sorrideranno loro... altrimenti forse è meglio andare a vivere su una montagna... ma non penso sia così... e vorrei che le mie figlie crescessero con l'idea che il mondo è un luogo del possibile e pieno d'amore.


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